Unione Europea: verso la realizzazione di un’unica società digitale?

Di Clarisse Boyer, Tradotto da Francesca Lanfredi
1 Février 2016



Dal 20 al 22 ottobre si è tenuta a Lisbona, in Portogallo, la conferenza "ICT 2015 Innovate Connect Transform". Secondo la Commissione Europea è stata proprio questa l’occasione per ribadire che le tecnologie digitali condurranno ad una quarta rivoluzione industriale, ovvero Industria 4.0. Abbiamo tutti ben presenti le implicazioni sociali dei precedenti periodi d’industrializzazione e deindustrializzazione. Che cosa accadrà nella fase di passaggio verso l'economia digitale? Decodifica.


Fonte Clarisse Boyer
Fonte Clarisse Boyer
Più di 7.000 espositori provenienti da organizzazioni pubbliche e private insieme a beneficiari di finanziamenti europei per progetti connessi alle nuove tecnologie digitali, si sono dati appuntamento presso il Centro Congressi di Lisbona. L'ICT 2015 è servito per promuovere gli obiettivi dell'UE in materia di economia digitale, oltre ad aver offerto ai suoi partecipanti interessanti opportunità di networking.

Fin dalle prime parole di apertura, la Commissione Europea ha annunciato (l’argomento?): le tecnologie digitali stanno profondamente trasformando l'economia europea. Dal trasporto di merci all’istruzione, passando per i servizi per la persona, insomma tutti gli ambiti della nostra società saranno influenzati dal passaggio all’economia digitale. Come il motore e l’elettricità hanno portato a cambiamenti sfociati in seguito nella rivoluzione industriale, la tecnologia digitale creerà una nuova "Industria 4.0", secondo il parere di Günther Oettinger, commissario europeo per l'economia e la società digitali.

Pertanto, entro il 2016, l'UE vuole inserirsi prontamente in questo cambiamento e istituire un mercato unico digitale. Tuttavia, questo non può essere realizzato senza una stretta collaborazione tra partner pubblici e privati, ma soprattutto senza un impegno in progetti ambiziosi. Grazie a questa strategia, l'Unione europea intende affermarsi come leader nell’economia digitale a livello mondiale.

Un percorso verso il digitale promosso dalla Commissione Europea

Tra i progetti finanziati dalla Commissione presentati durante la conferenza ICT 2015, abbiamo scoperto una moltitudine di idee con nomi tanto improbabili quanto futuristici. I termini più ricorrenti sono stati "città intelligenti" (Smart Cities), "5G", "Digital skills" (competenze digitali), "Big Data" o "oggetti connessi" tra gli altri. I migliori progetti sono stati premiati dagli studenti presenti alla conferenza: essi riflettono la diversità degli argomenti trattati da parte dell'Unione Europea.

In particolare, lo Human Brain Project (progetto sul cervello umano) crea una vera e propria relazione tra la ricerca sulle tecnologie digitali intelligenti ispirate alla nostra struttura neurologica e lo sviluppo di tecnologie per curare malattie cerebrali. Per quanto riguarda l'istruzione, il progetto No one left behind prevede la programmazione di videogiochi da parte di studenti per scopi scolastici, e Monarch, un robot speciale che funge da educatore per i bambini. Questi si basano sulla "Code week," la volontà dell'UE di promuovere l'apprendimento delle competenze digitali. Infine, in linea con il tema scottante del momento, abbiamo potuto vedere il progetto USEMP e la tecnologia di cui si serve per promuovere il controllo dei propri dati personali online da parte dell'utente.

Robot del progetto USEMP – Fonte Clarisse Boyer
Robot del progetto USEMP – Fonte Clarisse Boyer
Qual è il "mercato unico digitale" sostenuto dalla Commissione Juncker? La creazione di un mercato unico è il fondamento dell'Unione Europea sin dal 1957. Questo mercato si è progressivamente ampliato nel corso di trattati europei non in materia economica. La creazione di un unico mercato digitale sta entrando in questa dinamica, essa mira a rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle merci all’ interno degli Stati membri. Ma al di là dei suoi potenziali effetti positivi sull'economia europea, la creazione di un unico mercato digitale avrebbe implicazioni molto più vaste in termini di istruzione, accesso ai servizi pubblici, protezione dei dati personali online e della gestione del nostro ambiente naturale.

Quali saranno gli effetti sulla nostra società?

Una delle principali sfide per lo sviluppo dell'economia digitale è il suo impatto irreversibile sulla nostra società. La questione è stata regolarmente al centro di incontri che si sono svolti in occasione della conferenza ICT 2015. I partecipanti e gli espositori si sono chiesti che linea adottare riguardo allo sviluppo di nuove tecnologie. Queste ultime dovrebbero aiutarci o sostituirci nello svolgere i nostri compiti quotidiani? Che cosa pensare circa il crescente ricorso alla robotica nel mondo del lavoro, della salute, dell'istruzione o anche di governo in termini di evoluzione del mercato del lavoro e responsabilità sociale? Il linguaggio informatico diventerà forse il prossimo linguaggio universale? E come non essere accecati da tutti i benefici economici derivanti dalle tecnologie digitali per evitare di danneggiare il nostro tessuto sociale?

La Conferenza ICT 2015 ha evidenziato i progressi e gli investimenti stanziati dall'Unione Europea a favore della creazione di un’economia digitale. Ma di fronte a interessi economici a favore di questa politica, le ripercussioni sociali appaiono ancora poco chiare ed imprevedibili. Se lo sviluppo di un'economia digitale viene effettuata a livello europeo, sarà dunque compito degli Stati membri, a livello nazionale, sostenere il mutamento della società che l'istituzione di tale economia genererà.

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