Fonte : Reach Robotics
Lo scorso giovedì 2 luglio, il secondo giorno del salone Innorobo, si è tenuto il concorso di startup, che premia oggi anno le società di robotica più ambiziose e innovatrici. Come condizione per gareggiare per il titolo, le imprese devono aver dato il via alla propria attività da meno di 5 anni e aver ricevuto meno di un milione di euro di finanziamento totale. Durante l`edizione del 2015 erano presenti i settori più svariati della robotica, rappresentati rispettivamente dai cinque finalisti.
Dal micro robot medico fino al drone ultra resistete, le invenzioni dei partecipanti competono tutte quante per potenziale e creatività. Secondo Adekunle, “Ogni aspetto della robotica conta”, il fatto che la giuria abbia attribuito la ricompensa ad una startup orientata verso il gioco ed il divertimento la dice lunga su un interesse crescente per un aspetto ormai non trascurabile della robotica: la sua capacità di ampliare i limiti dell`immaginazione.
Fonte : Reach Robotics
La realizzazione di un sogno
Brute e Berserker sono i primi prototipi che Reach Robotics lancerà sul mercato. Questi quadrupedi dal design leggero e degni di un ruolo nei film di science fiction potranno essere controllati a distanza grazie ad una applicazione dello smartphone. “Più li si fa combattere, più evolvono”. ll giocatore può dunque nel corso delle partite progredire i livelli d`esperienza e aggiungere al suo Mecha Monster miglioramenti a livello di meccanismi d`attacco, difesa o rapidità.
Inoltre, Berserk e Brute sono personalizzabili. Il giocatore è quindi libero di dotare il suo combattente di accessori a suo piacimento, così come farebbe in un gioco online. Tuttavia il grande interesse nei Mega Monster risiede nella sparizione dell’ìnterfaccia dello schermo. Questi uniscono prodezze meccaniche e competenze informatiche, permettono di ancorare alla sfera del reale la pratica diffusa dei giochi di combattimento. Quando gli si domanda se egli vede un qualunque legame ai combattimenti ancestrali di animali, questi riguardano avversari come galli, cani e perfino tassi per il puro piacere della lotta. Adekunle risponde: “Non hanno nulla in comune poiché i robots sono estensioni di un giocatore che controlla i loro movimenti e loro non provano alcun dolore. Cerchiamo al massimo di contenere l’attaccamento che alcuni proprietari potrebbero sviluppare per i loro Mecha Moster, al fine di evitare qualsiasi dipendenza affettiva.
“Non sono intelligenze artificiali”. Questo nuovo gioco non rappresenta dunque alcun rischio di devianza violenta e non é altro che l incarnazione di quello che numerosi appassionati di giochi di combattimento hanno già realizzato sui propri computer e console. Infatti ha il vantaggio di promuovere interazioni sociali dirette e un`esperienza davvero realistica. L’evoluzione del concept dipenderà dagli appassionati.
Per il momento le regole del gioco sono semplici: i robot dispongo di una barra della vita che varia in base ai colpi che ricevono, alla loro potenza e ad eventuali estensioni acquisite grazie all`esperienza. Una volta consumata la vita, il robot perde il combattimento. “Pensiamo che il concept sarà costretto ad evolvere di volta in volta che i giocatori si affronteranno. Nuove regole appariranno sicuramente in seguito; quando certe azioni saranno considerate come imbrogli.” L`applicazione per smartphone trasforma il telefono in joystick a distanza, permettendo al giocatore di scegliere i suoi attacchi mentre combatte ma anche di modificare il profilo del suo robot per quanto riguarda le caratteristiche digitali. E`anche tramite questa applicazione che si potranno ottenere miglioramenti che permettono l`acquisizione di esperienza: maggiore rapidità, potenza ecc.
Nonostante ciò la dimensione fisica del gioco solleva un problema di altro ordine. Cosa accade quando i danni sorpassano la sfera di una semplice riduzione di punti e che quindi uno dei robot è danneggiato? “In effetti si romperanno probabilmente da un momento all`altro”, ci spiega Adekule. “Abbiamo previsto per questi casi delle articolazioni speciali fatte per essere sostituite facilmente in caso di rottura. Il giocatore non avrà bisogno di competenze specifiche in robotica per cambiare le parti danneggiate del suo robot e potrà semplicemente procurarsi pezzi di ricambio.”
Il suo concept apre la pista a tutto un universo di possibilità per un futuro mercato nel combattimento dei robot per quanto riguarda sia la riparazione dei robot, ma anche tutto ciò che è inerente alla modifica del suo aspetto e altri ad prodotti derivati che potrebbero nascere. Proprio in questo Reach Robotics ha un vantaggio sulle altre start-up: secondo il membro della giuria Anastasia Emmanuel, “[possiedono] il loro proprio marchio”.
Un prototipo realizzato nella camera di uno studente
“Tutto é cominciato quando ero studente, avevo costruito un prototipo di robot che portavo un po`dappertutto per cercare di ottenere borse per sviluppare la mia idea”. E` in questo periodo, cinque anni fa, che Adekunle incontra i suoi futuri collaboratori John Rees, Chris Beck e Arnaud Didey, laureati molto esperti nel campo professionale della robotica. Da quel momento nella squadra è entrato un nuovo membro, Jonathan Quinn dell`Universita`di Cardiff. Per sviluppare il progetto hanno avuto bisogno di molte borse per ottenere dei finanziamenti”.
I cinque colleghi contano ormai di sviluppare molto presto il mercato dei combattimenti dei robots. “ll 2016 sarà l`anno dell`apparizione dei robots combattenti”, assicura Adekunle. In risposta ad una domanda sempre crescente nel settore dei video giochi è possibile che la sua predizione si realizzi. Il prezzo di Brute o di Berserker si avvicinerà ai 150 dollari, ciò li rende dunque accessibili agli appassionati e realizza anche uno degli obiettivi principali di Reach Robotics: rendere la robotica a portata di mano degli amatori. “Siamo molto felici di essere in questo momento riconosciuti in Francia grazie al premio Innorobo”. E` in questo modo che Adekunle conclude l`intervista, illustrando l`espansione internazionale del suo progetto.