Attentati ad Istanbul : la parola ad un sostenitore di Erdogan

Shérazade Faynel, Tradotto da Alessandra Ferrini
21 Mars 2016



Incontro con un professore turco che ha preferito rimanere nell'anonimato. 45Enne, residente a İzmit-Kocaeli, a 90 chilometri ad Est di Istanbul. Quando gli abbiamo chiesto di presentarsi si è descritto come un turco musulmano. Ha detto che cerca di istruire i suoi alunni non solo insegnandogli la sua materia, l'inglese, ma anche inculcandogli come essere «brave persone», bravi cittadini. Talvolta parla con loro di quello che succede in Medio Oriente. «Qual è lo scopo dei terroristi?», «cosa vogliono veramente da noi?» sono alcune domande che fa per incoraggiare la riflessione.


Fonte Kurdishstruggle / Flickr (CC BY)
Fonte Kurdishstruggle / Flickr (CC BY)
Le Journal International: martedi 12 gennaio un attentato rivendicato da Daesh a Ovest della Turchia ha colpito dei turisti, due giorni dopo, giovedì 14 gennaio, la polizia turca è stata aggredita dal PKK (partito dei lavoratori curdi) nel Sud Est del paese. Si tratta di differenze geopolitiche?

Siamo il paese più potente del Medio Oriente. Tutti i nostri vicini hanno problemi politici ed economici. Ha presente la situazione in Siria. Daesh cerca di controllare il territorio e uccide persone innocenti. La cosa più interessante è che insistono sul fatto che lo fanno per l'Islam. Non credo che siano musulmani. 

Il PKK è un gruppo terroristico che uccide innocenti nel Sud Est della Turchia da trent'anni. Il PKK non rappresenta i curdi. In Turchia non si fanno distinzioni tra i vari gruppi etnici. I turchi e i curdi sono fratelli e sorelle. Rispettiamo tutti  Mustafa Kemal Atatürk e le sue rivoluzioni. L'aforisma «Pace in casa,  pace nel mondo» ne è l'esempio e noi seguiamo il nostro caro leader. 

JI: Si può parlare di repressione dei curdi in Turchia?

I curdi possono intrattenere scambi commerciali in qualunque città della Turchia e sono presenti a qualsiasi livello istituzionale. Abbiamo ministri curdi e più di 150 deputati curdi nell'Assemblea nazionale, non solo del Sud Est del paese, ma anche in diverse città come Istanbul, Ankara, Adana ecc. I curdi non formano una minoranza. E quindi cosa vuole veramente il PKK? Chi sono? Quale paese difendono? Queste domande sono molto importanti per capire cosa sta succedendo in Turchia.

JI: Quello che racconta è sorprendente.. Siamo stati informati dei massacri da parte del governo turco sui curdi. Alcuni manifestanti curdi sembrano essere stati violentemente repressi dalla polizia. In Francia ci sono state mobilitazioni per denunciare tali repressioni. Non si tratta forse della rivendicazione da parte del PKK?

Quando ho viaggiato in Europa molti miei amici mi hanno fatto la stessa domanda. Molti militanti del PKK sono emigrati in Europa per far propaganda. Non sono cittadini turchi, bensì degli assassini e sono controllati dai nemici della Repubblica turca. La Turchia si è sviluppata rapidamente da molto tempo, ma il PKK vuole impedire che ciò avvenga. Il governo ha costruito una fabbrica nel Sud Est del paese, ma il PKK l'ha fatta esplodere. Se gli adolescenti possono trovare un lavoro, non potranno portarli nei campi in montagna e trasformarli in attivisti. Insistono sul fatto che portano avanti una lotta per la liberazione della popolazione curda.

JI: Il PKK sembra partecipare alla lotta contro Daesh. Che ne pensa? 

Sono entrambi assassini. Utilizzano persone deboli e non istruite per raggiungere il loro scopo. Un assassino è un assassino, poco importa quante persone uccide. Non c'è distinzione.

JI: Quali potrebbero essere le soluzioni per lottare contro il terrorismo che non colpisce solo la Turchia, ma anche molti altri paesi?

Il nostro paese porta avanti una campagna contro le organizzazioni terroristiche in Turchia. Dobbiamo restare uniti contro il terrorismo, non solo nella nostra nazione, ma nel mondo. Purtroppo i paesi europei si uniscono solo quando un attacco terroristico colpisce la Francia, la Germania e altri paesi. Mi auguro che siano onesti e che rispondano allo stesso modo nei confronti di tutte le nazioni e di tutte le religioni. Noi rispettiamo tutte le religioni e tutte le nazioni e ci auguriamo la stessa cosa nei nostri confronti. Essere musulmani non significa essere terroristi. 

Notez